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Serata danzante in barba alla normativa Covid, lavoratori in nero e clandestini: chiuso il Wood Club

Per ordinanza del sindaco il locale resterà chiuso 15 giorni.

Serata danzante in barba alla normativa Covid, lavoratori in nero e clandestini: chiuso il Wood Club
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Nella serata di ieri, sabato 31 luglio 2021, gli agenti della Polizia Locale di Appiano Gentile, insieme agli operatori della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Como, hanno notificato al gestore del Wood Club di via Ordenada 12, l’ordinanza, a firma del sindaco appianese, di sospensione della licenza del locale per 15 giorni.

Serata danzante in barba alla normativa Covid, lavoratori in nero e clandestini

La stessa trae origine dal controllo effettuato presso il locale dalla Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura, che aveva accertato, con una precedente attività di osservazione in incognito svolta da alcuni agenti “infiltrati” tra gli avventori, documentata poi con immagini registrate, lo svolgimento di una serata danzante con più di 200 persone.

Considerata l’attuale situazione pandemica e la normativa anticovid in atto, per cui le attività quali discoteche, sale da ballo ed altro non sono ancora aperte per evitare il propagarsi del contagio, il gestore del locale era stato sanzionato per numerose violazioni in materia di Covid-19, con l' immediata chiusura dell’esercizio per cinque giorni.

Con successive verifiche la Questura ha accertato che l’esercizio in questione svolgeva l’attività di ballo senza la prescritta licenza, avendo soltanto la scia per la somministrazione di alimenti e bevande, quindi il titolare e gestore del locale è stato denunciato.

Presso il Wood Club i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno riscontrato violazioni in materia di lavoro con assunzione di un lavoratore in nero e con la mancata registrazione nei libri obbligatori di altro lavoratore, comminando ammende per 1549 euro e sanzioni amministrative per 12.900 euro.

Nel contempo il titolare è stato denunciato per violazione al T.U. delle leggi sull’immigrazione per aver impiegato manodopera clandestina e per violazione dello statuto dei lavoratori per aver utilizzato l’impianto di videosorveglianza senza preventiva autorizzazione.

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