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No alla guerra
Siamo in missione in Ucraina, il racconto di Alena e Anatoli: "La nostra casa incendiata da un razzo"
Lei ucraina, lui russo: sono l'emblema del no alla guerra.
Esattamente una settimana fa siamo partiti insieme alle parrocchie di Maccio e di Rebbio verso l'Ucraina per una nuova missione umanitaria. Impegnati sette volontari, con due pulmini (uno dell’oratorio maccese, l’altro messo a disposizione dall’oratorio Frassati di Cermenate) e il furgone della Caritas di Maccio, che hanno preso il via dalla frazione di Villa Guardia: Giambattista Mosa, Franco Cappelletti, Carmelo Pellicanò, Marco Turconi, Vito Cantore, Emanuele Roncoroni e Nicola Gini. Prima tappa a Leopoli, al seminario greco cattolico dello Spirito Santo, accolti dal rettore, padre Ihor Boyko. Lo stesso sacerdote si è unito al gruppo di Maccio, insieme a Marco Rodari (attivo come clown Pimpa in contesti di guerra per portare sorrisi ai bimbi). I nove compagni di viaggio hanno raggiunto Kharkiv. Tra i molteplici incontri della missione umanitaria, focalizzata sulla consegna di circa 3.000 chilogrammi di generi alimentari, medicinali e materiali indispensabili in questi mesi di privazioni causate dalla guerra, anche la raccolta di testimonianze tra la gente sofferente e resistente all’invasione dell’esercito russo. In particolare, abbiamo incontrato Alena Kabankova e il marito Anatoli, rimasti senza casa, incendiata da un razzo, lo scorso 20 aprile. In questi giorni Kharkiv resta sotto assedio, bombardata: colpiti i civili, abitazioni distrutte.
Siamo in missione in Ucraina, il racconto di Alena e Anatoli: "La nostra casa incendiata da un razzo"
La loro è la storia di un uomo, russofono, e della moglie, ucraina, l’emblema del no alla guerra scatenata dall’esercito russo, che continua a devastare Kharkiv e altre città ucraine. Marito e moglie, sopravvivono con la pensione di invalidità di Anatoli, ex carrista dell’esercito russo in Uzbekistan.
L'appello: "Aiutateci a ricostruire"
Portandoci nella loro minuscola casa, 62 mq, divorata dalle fiamme, ci hanno affidato il loro appello per la pace e la richiesta di aiutarli a ricostruire il tetto della loro abitazione a Kharkiv. I volontari della parrocchia di Maccio hanno effettuato un sopralluogo e attiveranno un progetto finalizzato a garantire i lavori per il rifacimento del tetto e per una nuova caldaia.
Il sotterraneo rifugio che diventerà una scuola
Ieri, giovedì 18 agosto 2022, abbiamo fatto tappa anche a Kiev, visitando la chiesa greco cattolica costruita nel 2002. Il grande sotterraneo è stato utilizzato per dare rifugio a 500 persone nei primi mesi di guerra, prossimamente verrà attrezzato e utilizzato come scuola.
L'incontro col vescovo di Kharkiv
Oggi, venerdì 19 agosto 2022, ci troviamo a Leopoli. Ieri sera è venuto a incontrarci il vescovo di Kharkiv, Vassily Tuchapets, al rientro dalla Germania e di passaggio a Leopoli. Ha ringraziato i volontari (nella foto di gruppo sotto) per il coraggio di raggiungere la città continuamente bombardata, per essere stati vicini alla gente sofferente di Kharkiv. La missione umanitaria ha portato anche la vicinanza della diocesi di Como e della Caritas diocesana lariana, tramite due lettere indirizzate al rettore del seminario greco cattolico di Leopoli e al vescovo Tuchapets di Kharkiv e con l’erogazione di contributi economici.
Gli scatti
Il gruppo di volontari
Quartiere Saltivka a Kharkiv
Scuola a Kharkiv distrutta da un bombardamento
Gente in coda per gli aiuti a Kharkiv
Nicola Gini
