Sicurezza privata, altre due società commissariate: i vigilantes prendevano 5 euro lordi all'ora
Sotto inchiesta la Battistolli e a All System: quest'ultima forniva i servizi anche al Palazzo di Giustizia di Milano
Dopo quanto emerso questa estate, altre due società di servizi di vigilanza privata finiscono sotto "controllo giudiziario" per stipendi ai propri dipendenti sotto la soglia di povertà e per sfruttamento del lavoro. In particolare, uno dei due decreti di urgenza è stato eseguito dalla Gdf di Como nei confronti della All System spa di Busto Arsizio, azienda che, tra l'altro, offre i propri servizi con guardie private agli accessi del Palazzo di Giustizia di Milano. L'altra società per quale è stato nominato un amministratore giudiziario, sempre per caporalato, è la Battistolli Servizi Integrati srl di Vicenza.
Sicurezza privata, altre due società commissariate
I finanzieri del Comando provinciale di Como stanno dando esecuzione a un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia, con il quale è stato disposto il controllo giudiziario nei confronti di un’importante società operante nel settore della sicurezza e della vigilanza privata.
Il decreto è stato emesso per l’ipotesi di reato di sfruttamento del lavoro a seguito delle indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Como, che hanno consentito di rilevare come l’impresa abbia impiegato i propri dipendenti sottoponendoli a condizioni di sfruttamento approfittando del loro stato di bisogno.
In particolare, le indagini hanno accertato la corresponsione di una remunerazione oraria, per le figure degli “operatori fiduciari di livello D”, pari a 5 euro lordi e stipendi mensili oscillanti tra gli 850 e i 1.000 euro netti. In tale contesto è stato verificato che per raggiungere un livello accettabile di sostentamento molti dei lavoratori, che peraltro svolgevano mansioni ulteriori rispetto a quelle contrattualmente previste, acconsentivano a svolgere quantità notevoli di prestazioni straordinarie di lavoro, anche oltre le 80 ore mensili, sia notturne che festive. Nel corso delle investigazioni sono altresì emersi casi di costrizione al lavoro straordinario, pena la perdita del posto o l’assegnazione a postazioni non gradite.
Il P.M. titolare delle indagini, Paolo Storari, stante la gravità e il perdurare delle situazioni accertate, ha ritenuto necessaria la nomina d’urgenza di un Amministratore Giudiziario che affiancherà l’imprenditore, indagato per il delitto di caporalato, nella gestione dell’azienda controllando il rispetto delle norme e delle condizioni lavorative.