Appiano Gentile

"Spargete le mie ceneri sulla tomba del mio cane"

Davide Marroccoli, di professione addestratore, è venuto a mancare a 45 anni nella tarda mattinata di martedì a causa di un tumore al cervello.

"Spargete le mie ceneri sulla tomba del mio cane"
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"Spargete le ceneri sulla tomba del mio cane Jack". E’ un amore infinito, così grande che continua a riverberare anche dopo la morte, quello di Davide Marroccoli. Un gigante buono venuto a mancare a 45 anni, nella tarda mattinata di martedì, a causa di un tumore al cervello che non gli ha lasciato scampo. Eppure, nonostante tutto, nonostante la terribile malattia, Davide non si è mai arreso. Non ha mai perso la speranza, conservando quello spirito forte che lo ha accompagnato per tutta la vita.

Un amore infinito per i cani

Originario di Pozzuoli, ha conservava un grande amore per i cani e, in particolare, per gli american bully. Un amore trasmesso da papà Gaetano che, amatorialmente, addestrava cani. Poi il viaggio verso nord, a 19 anni, in cerca di lavoro. "Ha svolto tante professioni, ha fatto anche il fabbro - racconta Tiziano Danzi, marito della sorella Luana - conservando il desiderio di diventare addestratore. In realtà è una professione che ha sempre svolto ma, una quindicina di anni fa, l’ha trasformata in un lavoro a tutti gli effetti". Davide lascia mamma Maria Luisa Raimondi, papà Gaetano, il fratello Carmine, la sorella Luana. Oltre l’amata figlia Sara e la compagna Marta Andrea Berardinello. "Non si è mai arreso e ha dato forza a tutti noi - prosegue Danzi - Era il mese di marzo di quest’anno quando ha scoperto di avere un tumore al cervello".

La lotta contro la malattia

Il responso a seguito di una risonanza effettuata dopo uno svenimento improvviso. Diagnosi tremenda. Agghiacciante. Una diagnosi che non ha scalfito l’animo di Davide. Era lui stesso, tramite il suo profilo Facebook, a parlare delle sue condizioni di salute, anche dopo l’invasiva biopsia effettuata al cervello a maggio. E sotto a una foto della profonda cicatrice alla testa, l’11 maggio, scriveva: "E da una settimana di vita ora sono a sei settimane. Io non muoio. Tumore maligno al cervello io ti tratto come un semplice raffreddore. Faccio parte di una categoria un po’ rara, anzi faccio parte di quella piccola parte di persone che vive nella convinzione che la cura è essere positivi e convinti". E ancora, il 2 agosto: "Io non mollo. E’ vero il tumore maligno al cervello fa paura solo a sentirlo. Però vi garantisco che lo sto trattando come un semplice raffreddore, vinca il più forte". Una battaglia senza retrocedere di un passo. "Il suo fisico ha risentito molto delle cure, della radioterapia e della chemioterapia. La sua anima, no. Durante uno degli ultimi giorni ha detto: “Datemi le medicine che devo seguire i miei cani”. Nutriva per loro un grande amore, per i suoi Kaia ed Ercole. Era però sempre rimasto legato a Jack, scomparso qualche anno fa. Come ultimo desiderio ha chiesto che le sue generi vengano sparse sulla tomba di Jack, in un campo a Cadorago dove addestrava i cani. Esaudiremo questa richiesta".

Il ricordo degli amici

Residente ad Appiano Gentile, Davide ha vissuto anche a Lurate Caccivio, dove ha saputo tessere profondi legami di amicizia. "Lo conoscevo da anni - aggiunge Luisella Marelli - Ci eravamo conosciuti proprio per la sua professione di addestratore. La scomparsa di Davide è una notizia terribile". Pensiero condiviso dal consigliere Giuseppe Riniti: "Era amico di mio figlio e poi è diventato uno di famiglia. Dolce e rispettoso si è sempre dato da fare. Non ha mai smesso di sperare".

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