l'intervista

Covid-19, la presidente del Sociale: "Temo che i teatri riapriranno alla Fase 4". E il Festival estivo resta un miraggio

Il mondo della cultura è stato il primo a chiudere e forse sarà l'ultimo a riaprire ma nel mezzo ci sono posti di lavoro e strutture da salvaguardare.

Covid-19, la presidente del Sociale: "Temo che i teatri riapriranno alla Fase 4". E il Festival estivo resta un miraggio
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C'è un settore che prima di ogni altro è stato segnato dalle misure di contenimento contro il coronavirus, quello della Cultura. Dal 23 febbraio scorso sono chiusi musei, dimore storiche, mostre, cinema, teatri. Completamente bloccati concerti, balletti, opere con nessuna certezza di quando avranno la possibilità di tornare in scena e soprattutto come.

Teatro Sociale: gli artisti vivono nell'incertezza

Lo sa bene la presidente del Teatro Sociale di Como, Fedora Sorrentino, che pochi giorni fa ha annunciato l'annullamento anche degli ultimi spettacoli della Stagione Notte che avrebbero dovuto andare in scena fino al 2 maggio e l'avvio della campagna di solidarietà #iorinuncioalrimborso.

"Durante il primo periodo di chiusura, pensando di poter riaprire a breve, avevamo riprogrammato parte degli spettacoli sospesi per il mese di aprile e maggio ma il prolungarsi della necessità dell'isolamento ha reso tutto vano - spiega la presidente di Aslico - A questo punto il problema non è tanto aver dovuto chiudere per due mesi ma non avere la minima idea di quando potremo riaprire e a quali condizioni. Oggi le istituzioni stanno ragionando alla Fase 2, temo che i teatri se tutto andrà bene apriranno alla Fase 4".

C'è chi sostiene che in questo momento si debba pensare all'economia, alle aziende, ai posti di lavoro, a ciò che è necessario. E qualcuno non ritiene che l'arte e la cultura lo siano. Eppure, se in questo momento non vogliamo ricordare che la cultura è ciò che ci contraddistingue nel mondo, facciamo mente locale sul fatto che questo settore cuba migliaia e migliaia di posti di lavoro (spesso precari) per un indotto milionario.

"Tutti i nostri operatori in questo momento non stanno lavorando ma devono percepire lo stipendio - spiega Fedora Sorrentino - Nel frattempo il Teatro a Como è chiuso e le nostre produzioni, come quelle di Opera Education che girano nei teatri di tutta italiana, non possono andare in scena. Avevamo 150 repliche di "Rigoletto" per i bambini in programma tra aprile e maggio, tutte annullate".

Un danno economico incalcolabile perché sono proprio le produzioni in tournée per l'Italia a permettere al Teatro Sociale di sostenere i costi degli spettacoli di qualità che compongono la Stagione Notte.

"Oggi è impossibile produrre ma i fondi statali che ci permettono di mantenerci vanno in base alla quantità e alla qualità delle produzioni che realizziamo - sottolinea la presidente di Aslico - Quindi nei tavoli nazionali con il Ministero stiamo chiedendo che per quest'anno, anche senza produzioni, quei fondi arrivino nella misura di quanto abbiamo percepito negli ultimi anni. E' l'unico modo per sopravvivere".

Como arena Teatro Sociale prova generale dell'opera lirica Otello di Giuseppe Verdi, regia di Silvia Paoli, direttore d'orchestra Jacopo Rivani

Il Festival Como Città della Musica

C'è quindi la necessità di pensare a un futuro imminente e a un futuro prossimo per il Sociale di Como che a giugno ha un appuntamento attesissimo e importantissimo per la città : il Festival Como Città della Musica.

"Avremmo dovuto presentare il programma dell'edizione 2020 in aprile ma al momento non abbiamo potuto prendere alcuna decisione in merito - spiega Fedora Sorrentino - Ovviamente il Festival è pronto, così come tutta la Stagione Notte 2020/21, ma non sappiamo se potremo portarlo in scena così come lo abbiamo pensato".

Basta pensare all'opera partecipata che ogni anno apre il Festival con il lavoro di un intero anno del coro cittadino dei 200.Com.

"Non è fattibile far esibire gli artisti a un metro di distanza, solo loro occuperebbero tutta l'Arena ma dobbiamo garantirne la sicurezza. Quindi, se per questa estate potremo tornare in scena, dovranno spiegarci come far lavorare gli artisti e come accogliere il pubblico: non è economicamente pensabile portare in scena gli spettacoli con solo un quarto dei posti occupati per il mantenimento delle distanze" ha concluso la Sorrentino.

Stephanie Barone

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