Teatro Sociale, Fedora Sorrentino si dimette: il saluto ai comaschi
Durante la convocazione del Consiglio di amministrazione, l'ormai ex presidente dell'Associazione Lirico Concertistica ha ringraziato i suoi collaboratori
"Un’esperienza professionale e umana importantissima, che segna il mio cammino in questo mondo. Emozioni grandi che, messe in fila, sembrano il risultato di 30 anni, ma nel cuore sono il respiro di un unico lungo giorno". Queste le parole di Fedora Sorrentino, che ha presentato le sue dimissioni dall'incarico di presidente del Teatro Sociale di Como - AsLiCo, durante l'incontro del Consiglio di amministrazione dell'associazione. La decisione, legata a motivi strettamente personali, è stata presa con serenità, mettendo al centro il bene del teatro e delle persone coinvolte nei suoi progetti.
Fedora Sorrentino e il Teatro Sociale: un sodalizio di quasi vent'anni
I cammini di Fedora e del Teatro Sociale si incrociano nel 2001, quando comincia a lavorare come maestro collaboratore, per poi passare all'impiego di direttore di scena e direttore di produzione. Dal 2017, Sorrentino ricopriva la massima carica nell'Associazione Lirico Concertistica.
"Ho imparato moltissimo e il lavoro per me non può prescindere dalla crescita personale, oltre che professionale - continua Fedora, salutando il teatro comasco. - Ho avuto modo di conoscere e incontrare le persone che abitano questa città, che si stringono attorno al Teatro in ogni momento e in questi mesi ancora di più, una comunità che merita qualità e contenuti: chiamarla pubblico è riduttivo, perché la partecipazione e l’affetto che dimostrano fa sì che loro stessi siano il teatro.
Teatro Sociale di Como: la nuova presidente Fedora Sorrentino si racconta. INTERVISTA
La gratitudine di Fedora: "Il mio grazie più profondo ai collaboratori"
Fedora Sorrentino si è poi rivolta a tutti coloro con cui, in questi anni, ha lavorato fianco a fianco: "Ringrazio le istituzioni che sono accanto al Teatro e lo sono state durante il mio mandato: la Società del Palchettisti, il Consiglio di amministrazione, che ha lavorato duramente, con uno scrupolo ancora maggiore e attenzione ancora più dedita in questo momento così delicato, per aiutarci ad avere visione sul futuro; allo stesso modo, il Collegio dei Revisori".
"Il mio pensiero, in questo momento, - precisa Fedora - va però ai collaboratori che ho avuto accanto in questi anni: dalla comunicazione alla produzione, dalla parte artistica all’amministrazione, fino al team Education: una squadra agguerritissima, che sceglie il Teatro tutti i giorni, quasi come una missione, con assoluta dedizione e amore. A loro il mio grazie più profondo, più sentito, per avermi accompagnato nelle scelte, per aver saputo trovare ogni giorno il modo di starmi accanto e sostenermi, suggerendo soluzioni, smussando gli spigoli, senza arrendersi mai".
Non manca, infine, la gratitudine verso tutti coloro che rimangono dietro le quinte, ma senza i quali lo spettacolo non potrebbe andare avanti: "Accanto ai collaboratori, ringrazio i tecnici, il palcoscenico, il mondo ovattato e silenzioso, dove le mie radici affondano, dove ho i ricordi più belli, di quegli attimi in cui la luce si abbassa per dare spazio ad un silenzio quasi innaturale, prima che il buio inghiotta tutto e si ripeta la magia. Ogni volta, in quel momento, capisci che non sei stato tu a scegliere quel mestiere, ma è quel mestiere che ha scelto te".
Martina Sangalli