Crisi Mercatone Uno: richiesto il concordato preventivo

Uno dei punti vendita si trova a Tavernerio.

Crisi Mercatone Uno: richiesto il concordato preventivo
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Crisi Mercatone Uno: la Shernon Holding S.r.l., società che ha rilevato la scorsa estate il marchio Mercatone Uno ha chiesto al tribunale di Milano il concordato preventivo. Uno dei punti vendita si trova a Tavernerio.

Crisi Mercatone Uno: richiesto il concordato preventivo

Shernon Holding, società che lo scorso 9 agosto ha acquisito 55 punti vendita a marchio Mercatone Uno, ha deliberato di presentare   al Tribunale di Milano domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo. L’azienda spiega di aver ritenuto di avvalersi di questo strumento “per salvaguardare l’operatività e la continuità aziendale, preservando il patrimonio della società, e superare una temporanea situazione di difficoltà finanziaria. Sono infatti in corso avanzate trattative con nuovi soci ed investitori interessati all’ingresso in società. Dette trattative, pur se molto avanzate, richiedono tempistiche non conciliabili con la tensione finanziaria in essere e, pertanto, lo strumento del concordato con riserva risulta funzionale e necessario al buon esito delle stesse”.

Il commento del CEO

“Dopo quasi nove mesi di attività e di due-diligence ci è chiaro che vanno rivisti dalle fondamenta tutti i principali equilibri e assetti aziendali, per riqualificare, attualizzare e rendere nuovamente e realmente competitiva una realtà che tutt’oggi rappresenta un marchio storico della GDO italiana. – commenta Valdero Rigoni, CEO Shernon Holding – L’obiettivo non è uscire dal mercato, ma anzi, ripartire più forti. Affronteremo fin da subito la situazione con estrema determinazione”.

Salvaguardare i 1800 posti di lavoro

Il Gruppo Mercatone Uno è presente sul mercato da oltre quarant’anni, conta oggi 55 punti vendita in tutta Italia e 1860 dipendenti. E’ un’importantissima risorsa commerciale a servizio di tutta la filiera produttiva italiana del settore e rappresenta un’eccellenza del Paese. Per questo motivo la decisione non è arrivata a cuor leggero ma con lo scopo di tutelare i dipendenti:

“Una scelta pensata per salvaguardare dipendenti e le loro famiglie e volta al puntuale adempimento degli impegni assunti verso i consumatori e gli altri stakeholders. L’impegno è salvaguardare oltre 1800 posti di lavoro che avrebbero avuto sorte negativa senza il rilevamento dell’azienda”.

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