l'appello

La rabbia di parrucchieri ed estetisti. Cna: "Fateli riaprire subito, possono garantire la sicurezza dei clienti"

Chiedono di poter tornare a lavorare subito, altrimenti rischiano la chiusura definitiva.

La rabbia di parrucchieri ed estetisti. Cna: "Fateli riaprire subito, possono garantire la sicurezza dei clienti"
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Ha lasciato molti scontenti la conferenza stampa del presidente del consiglio Giuseppe Conte di ieri sera, 26 aprile 2020, sulla cosiddetta Fase 2 (QUI TUTTI I DETTAGLI). Tra questi i vescovi che attraverso la Cei hanno manifestato il loro disappunto sull'impossibilità anche per settimane di celebrare la messa con i fedeli. Così anche la categoria di parrucchieri e estetisti che, con il prolungarsi delle chiusure, temono di non riuscire più a riaprire.

La rabbia di parrucchieri ed estetisti

La rabbia della categoria è incanalata in un comunicato stampa di Cna, cui questi commercianti fanno riferimento. Il presidente Conte ieri sera ha parlato di un prolungamento della chiusura per queste attività fino al 1° giugno, se la Fase 2 procederà positivamente. Una data che per estetisti e parrucchieri è troppo lontana.

“Desta sconcerto e rabbia il fatto che nel Dpcm del 26 aprile non si faccia alcuna menzione a una possibile data di riapertura delle imprese di acconciatura ed estetica. L’ennesima dichiarazione in conferenza stampa del presidente del Consiglio, che lascia intendere uno slittamento del riavvio di tali attività a giugno, è intollerabile. Rappresenta una condanna a morte per l’intero settore.

Un settore che, con 135mila imprese e oltre 260mila addetti, partecipa in maniera determinante all’economia italiana, oltre a essere essenziale per garantire il benessere della popolazione. È incomprensibile come nei loro confronti ci sia una totale disattenzione da parte del Governo.

La CNA chiede che acconciatori ed estetiste possano riprendere a breve la loro attività. Il comparto, a tutela di clienti e dipendenti, può già offrire tutte le garanzie necessarie a riaprire saloni di acconciatura e centri estetici nella massima sicurezza, rispettoso delle più rigorose norme e procedure igienico-sanitarie. Se il Governo ritiene che debbano essere definite ulteriori condizioni, che le definisca da subito per consentire di riaprire al più presto.

Le imprese sono ormai allo stremo delle forze e le loro condizioni finanziarie sono così gravi da destare preoccupazione anche sul fronte della tenuta sociale di scelte scellerate come quella di una chiusura così prolungata. Le imprese non riusciranno a resistere ancora per molto. È quanto mai necessario che il Governo dia subito segnali chiari e risposte certe.

La disperazione si sta trasformando in rivolta. Chiediamo al Governo di lanciare un messaggio immediato rassicurando le imprese sulla definizione di una prossima, e certa, riapertura”.

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