Dopo il flop un nuovo PD, Braga: "Sviluppo sostenibile, giustizia ambientale e sociale al centro. Ora opposizione a servizio dell'Italia"
"Il dibattito sul rilancio del PD, senza scioglimenti o cambi di nomi, non può poi prescindere dal declinare con più forza alcuni temi che interessano i cittadini, specie i più bisognosi di protezione".
Oggi, martedì 11 ottobre 2022, la deputata del Partito Democratico comasca Chiara Braga, in un'intervista rilasciata a Radio Immagina, ha analizzato l'attuale momento del suo partito dopo il fallimento alle elezioni del 25 settembre.
Le parole di Chiara Braga sul "nuovo" Partito Democratico
"Nel PD è iniziato un percorso di discussione franca sul futuro del partito - ha esordito la parlamentare di origini bregnanesi - Le elezioni, il cui risultato sicuramente non ci soddisfa, ci consegnano comunque l’importante ruolo di prima forza di opposizione a un governo di destra che si formerà. Un servizio per il Paese che dobbiamo svolgere con la massima responsabilità e determinazione".
Ma oltre all'impegno doveroso nel fare opposizione per il PD sarà anche un momento di rifondazione, e non solo a livello di facciata.
"Il dibattito sul rilancio del PD, senza scioglimenti o cambi di nomi, non può poi prescindere dal declinare con più forza alcuni temi che interessano i cittadini, specie i più bisognosi di protezione: dal costo bollette alle nuove e antiche povertà, ma anche l’ambizione di realizzare un vero modello di sviluppo sostenibile. Questi temi devono essere protagonisti nel nostro percorso congressuale per rendere più riconoscibile l’identità del nostro partito. Un’identità che ha un po’ patito la lealtà con cui abbiamo sostenuto il governo Draghi, anche in ragione dell'occasione mancata di fare del Ministero della transizione ecologica un vero motore di innovazione delle politiche ambientali e di sviluppo del Paese".
Quindi, oltre la rifondazione, non bisognerà perdere di vista le battaglie importanti per il Paese.
"Nel momento in cui noi discutiamo di cosa vorrà essere il nuovo PD credo che occorra avere anche la consapevolezza che i temi ambientali sino ad oggi sono stati spesso marginali, se non ritenuti un intralcio a sviluppo e lavoro, anche da parte di alcuni dirigenti del nostro partito. In questo c’è anche un dato generazionale, perché i temi della sostenibilità appartengono sicuramente più alle giovani generazioni e al nostro futuro comune. Penso che prima di parlare di nomi dobbiamo definire meglio il nostro profilo come alternativo alla destra, sciogliendo alcuni nodi irrisolti; tra questi io metto certamente il tema della sostenibilità e della centralità della lotta alla crisi climatica che è strettamente legato a quello della giustizia sociale e della riduzione delle disuguaglianze".