Il Sottosegretario Molteni risponde alla protesta di Assalam: "L'ex moschea è abusiva, la giustizia ha sentenziato"
"Per la giustizia italiana pregare in quel luogo è vietato e precluso. Nessuno quindi nega il diritto di culto, ma nessuno può autodeterminarsi alla preghiera tramite una moschea senza autorizzazione e in violazione della legge"
L'eterno scontro tra Comune di Cantù e l'Associazione Assalam continua: dopo l'annuncio dell'organizzazione da parte di Assalam di una protesta pacifica arriva anche la risposta del Sottosegretario del Ministero all'Interno, Nicola Molteni.
Il Sottosegretario Molteni risponde alla protesta di Assalam: "L'ex moschea è abusiva, la giustizia ha sentenziato"
Questo il messaggio lanciato sui social dal politico canturino:
"In Italia, e quindi anche a Cantù, il diritto di manifestare, di dissentire o di pregare è garantito, consentito e legittimo, previsto dalla Costituzione ma ciò deve avvenire nel pieno rispetto della Legge. In forza di due sentenze della giustizia amministrativa (Tar e Consiglio di Stato), la Legge ha ritenuto che l’ex moschea di Cantù di via Milano fosse abusiva, quindi illegale, in quanto la destinazione d’uso era contraria alle norme urbanistiche locali. In quel capannone industriale - continua Molteni - si poteva e si può tutt’oggi lavorare, produrre mobili, realizzare divani ma non svolgere attività di culto. Punto. Così ha stabilito la Giustizia italiana. Così ha statuito la Legge aggiungendo, inoltre, che quell’immobile deve passare nella proprietà dell’ente locale. Anni di durissima contrapposizione politica: decine di manifestazioni della Lega, sit in, proteste, raccolte firme tra la popolazione e alla fine il Diritto ha Vinto".
E poi il deputato della Lega aggiunge, esprimendo anche alcune considerazione in merito alla manifestazione di domani promossa da alcune associazioni di sinistra e alla quale hanno annunciato la partecipazione esponenti del Pd e dei 5S:
"Il 3 dicembre l’associazione Assalam e altre aggregazioni sociali e culturali orientate, unitamente ad alcune forze politiche di sinistra, manifesteranno a Cantù, ovviamente in forza di una autorizzazione, contro le sentenze della giustizia italiana asserendo, pretestuosamente e erroneamente, una presunta violazione e negazione del diritto al culto. Nulla di più falso e strumentale, propagandistico e ideologico. Ricordo infatti alla sinistra democratica ma un po’ distratta che la legalità, il rispetto della legge, l’ottemperanza alle sentenze e l’osservanza dei precetti di giustizia, sono valori democratici. Principi con valore universale non negoziabili, cardini e precondizione per la sussistenza del senso di Nazione e di Stato. La Legge, a destra come a sinistra, si rispetta, sempre! Per la giustizia italiana pregare in quel luogo è vietato e precluso. Nessuno quindi nega il diritto di culto, - conclude l'esponente della Lega, nonché Sottosegretario dell'Interno - è previsto in Costituzione, ma nessuno può autodeterminarsi alla preghiera tramite una moschea senza autorizzazione e in violazione della legge. La giustizia italiana ha sentenziato: la moschea di Cantù era ed è ABUSIVA!".