Politica canturina

Ricorso al Tar: il nuovo affondo di Vincenzo Latorraca

"Siamo convinti dalla forza della verità che sempre accompagna la nostra azione e continueremo a svolgere il nostro ruolo nel solo interesse di Cantù"

Ricorso al Tar: il nuovo affondo di Vincenzo Latorraca
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Ricorso al Tar, interviene di nuovo Vincenzo Latorraca.

Le tempistiche del Dup sotto esame

Il Partito Democratico lo aveva annunciato: "L’Amministrazione non ha rispettato i termini di legge entro cui occorre presentare il Dup. In questo modo non ci ha permesso di svolgere a pieno il nostro ruolo di consiglieri comunali, potremmo anche decidere di ricorrere al Tar". Ora il nuovo affondo del candidato sindaco Latorraca: "Chi non ha nulla da dire, finisce per non dire nulla. Ed quanto accade a Cantù, dove, a fronte di un ricorso al Tar per tutelare il principio democratico e il ruolo dei consiglieri comunali che vedono illegittimamente ridotta la possibilità di intervento per insipienza e prevaricazione della maggioranza, si additano presunti cavilli".

"Maggioranza arrogante"

E prosegue: "Con una presunzione e un’arroganza disarmanti, probabilmente dettati dall'inesperienza, chi sino ad oggi, sul piano politico, ha dato prova di povertà, se non di assenza di contenuti, programmi e progetti (basti la lettura del documento unico di programmazione nella parte strategica) tenta di ribaltare la verità, accostando l’azione del nostro gruppo consiliare ad una sorta di via legale contro la maggioranza eletta. Inutile, credo, richiamare l’ordinamento delle autonomie locali e il ruolo, misconosciuto da questa maggioranza, che deve attribuirsi ai consiglieri, anche di opposizione. Sarebbe come l’impresa di cavare il sangue dalle rape. Come a nulla è servito, in Consiglio, ammonire la maggioranza dal proseguire sulla strada dell’illegittimità: sarebbe bastato disporre un breve rinvio di dieci giorni per consentire una piena esplicazione della funzione di controllo su documenti davvero complessi e ci saremmo levati la pena di notificare il ricorso. Nessuno, politicamente, è intervenuto e si è preferito far riferire, in Consiglio, al dirigente che, come sappiamo, non esprime indirizzi politici, decidendo di procedere nonostante l’evidente violazione di legge e regolamento. I leghisti ed i loro comprimari ritengono che sottrarre 21 giorni ai consiglieri per approfondire il documento unico di programmazione e il bilancio di previsione sia solo un cavillo, pensando, probabilmente, che i consiglieri di opposizione siano solo ospiti indesiderati da ridurre a mero ornamento. Noi, al contrario, crediamo che il principio democratico, che in alcuni partiti non si pratica, nelle istituzioni repubblicane pretenda la massima osservanza. Siamo convinti dalla forza della verità che sempre accompagna la nostra azione e continueremo a svolgere il nostro ruolo nel solo interesse di Cantù".
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