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Riqualificazione stadio. Currò (M5s): "Il Comune abbia il coraggio di realizzare ciò che si è promesso"

Il pentastellato: "I comaschi meritano veramente un’area polifunzionale, meritano di non essere presi in giro":

Riqualificazione stadio. Currò (M5s): "Il Comune abbia il coraggio di realizzare ciò che si è promesso"
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Il tema della concessione dello stadio e della riqualificazione non solo dell'impianto sportivo ma di tutta l'area è caldissimo. Interviene anche il pentastellato Currò.

Riqualificazione stadio: le parole di Currò

Da comasco, residente nella zona dello stadio, e che in prima linea ha sempre seguito la vicenda il deputato pentastellato Giovanni Currò si è così espresso: "Il comune di Como abbia il coraggio di realizzare tutto ciò che negli anni si è promesso. Lo stadio è da sempre stato un tema trasversale dei programmi elettorali comaschi, eppure non ci si è mai messi di buona leva per il bene della città e per il bene da cittadini. Da residente della zona e da comasco ho purtroppo assistito a decenni di degrado totale del quartiere".

Currò ha poi proseguito ricordando le segnalazioni fatte in passato: "Da attivista ricordo ancora quando segnalai l’esistenza di una problematica di deflusso delle acque piovane che ormai da oltre 20 anni ha inevitabilmente generato infiltrazioni nella struttura. I cittadini della zona la conoscono bene perché ormai quando piove il lato “stadio” del marciapiede non lo possono percorrere senza non essere bagnati al passaggio delle auto. Uno dei tantissimi emblemi di degrado di una delle zone con il più ampio potenziale cittadino. La sua collocazione a ridosso del lago infatti l’ha reso uno dei più famosi al mondo".

"Le amministrazioni che si succedono promettono modifiche roboanti, ma non sono mai state in grado nemmeno di disostruire un tombino. Como e i comaschi meritano molto di più. Meritano veramente un’area polifunzionale, meritano di non essere presi in giro. Giusto fare tutte le doverose valutazioni del caso nell’interesse dei cittadini, ma i tempi quando l’attesa è di decenni diventato doverosamente strettissimi" ha concluso l'Onorevole

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