dibattito politico

Salvaggia Lucarelli attacca il neo assessore regionale comasco Alessandra Locatelli

La giornalista in un editoriale non va per il leggero sulla comasca leghista.

Salvaggia Lucarelli attacca il neo assessore regionale comasco Alessandra Locatelli
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Salvaggia Lucarelli attacca il neo assessore regionale comasco Alessandra Locatelli.

Salvaggia Lucarelli attacca il neo assessore regionale comasco

Dopo l'annuncio del rimpasto di Giunta ai vertici del Pirellone con l'addio di Giulio Gallera al Welfare e l'ingresso della comasca Alessandra Locatelli alle Politiche Sociali non ci è andata per il leggero la giornalista de Il Fatto Quotidiano e TPI Selvaggia Lucarelli che ha scritto un editoriale dal titolo "La triste fine di Giulio Gallera, l'assessore al fallimento lombardo" in cui parla anche della scelta caduta sull'ex vicesindaco di Como.

"Salvini sceglie Alessandra Locatelli alle politiche sociali. La Locatelli, quella che da vice-sindaco di Como vietava ai cittadini di fare l’elemosina ai clochard o mandava le idropulitrici alle cinque del mattino a sparare acqua (incidentalmente, chiaro) su chi dormiva per strada. Lei, alle-politiche-sociali" ha sottolineato Lucarelli, facendo riferimento all'ordinanza anti-accattonaggio del Natale 2017 e delle sanificazioni settimanali sotto i portici di San Francesco dove stazionano i senzatetto.

Le critiche a Locatelli anche da Rifondazione Comunista

Le critiche a questa scelta arrivano anche dal mondo della sinistra e in particolare da Rifondazione Comunista. Fabrizio Baggi, segretario regionale Lombardia, Giovanna Capelli, Responsabile sanità Lombardia e Pierluigi Tavecchio, Segretario provinciale Como scrivono:

"Ancora una volta le amministrazioni a targa lega/centro destra fanno i salti mortali per “sistemare” i fedelissimi di Salvini calpestando la necessità di competenze e formazione politica necessarie per ricoprire certi ruoli.

Nel caso della neoeletta assessora Locatelli la giunta Fontana si è addirittura inventata un assessorato, quello alla famiglia, mettendoci una salviniana di ferro balzata agli onori della cronaca quando, da assessore ai servizi sociali del comune di Como, aveva nell’ordine: fatto spegnere il wifi pubblico in alcune zone della città per fare in modo che non se ne servissero le persone senza fissa dimora ed in particolare i migranti, fatto rimuovere delle panchine storiche in Piazza san Rocco per la stessa ragione, fatto multare don Roberto Malgesini per aver trasgredito all’ordinanza antiaccattonaggio servendo le colazioni in strada alle persone senza fissa dimora e, ciliegina sulla torta, fatto chiudere in piena estate la sola fonte di acqua potabile in un luogo dove 60 migranti vivevano senza servizi igienici.

Quest’ultimo atto, tra le gesta di Alessandra Locatelli – che in quei mesi divenne famosa come “la sceriffa di Como”–  ha un valore emblematico tra le motivazioni per le quali siamo indignati per questa nomina.

Una persona che sotto la propria responsabilità compie un simile gesto non è certo la più indicata per entrare, a titolo di supporto, in una giunta regionale che ha già fatto abbastanza danni nella gestione del Sistema Sanitario – ma se si è fedelissimi di Salvini in Lombardia capita, nostro malgrado, anche questo".

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