Su Ticosa c'è il sì del Consiglio comunale per la transazione con Multi
E' arrivato l'attesissimo "sì" del Consiglio comunale di Como sulla delibera che va a chiudere il contenzioso con Multi.
Il Consiglio comunale di Como questa sera, lunedì 23 luglio, si è espresso positivamente sulla delibera volta alla transazione con Multi. Si chiude quindi, con questo atto, il contenzioso con l'azienda che avrebbe dovuto riqualificare l'ex area Ticosa.
Ticosa: la proposta transattiva di Multi
Alla fine, malgrado la tesissima seduta della scorsa settimana, il Consiglio comunale comasco ha approvato la delibera che chiude il contenzioso con Multi, l'azienda che come da progetti del 2005 avrebbe dovuto riqualificare l'area ex Ticosa. L'atto approva la proposta transattiva formulata da Multi e depositata lo scorso 3 gennaio per chiudere il contenzioso con il Comune. Nella sostanza l'Amministrazione ha accettato di rinunciare a qualsiasi pretesa nei confronti di Multi quali ad esempio risarcimento danni o rimborsi spese in base al contratto preliminare sottoscritto così come a qualsiasi azione rivolta a escutere la fideiussione di 3milioni di euro prestata da Multi in sede di contratto preliminare. Di contro Multi rinuncia a qualsiasi pretesa nei confronti del Comune, con la sola eccezione della caparra confirmatoria versata al Comune di 450mila euro.
Da sottolineare che la delibera, a sorpresa, è stata nuovamente modificata con un emendamento. A inizio seduta infatti è stato annunciato il ritiro dell'emendamento di Giunta della scorsa settimana per uno nuovo. Differenza: quest'ultimo, ora parte integrante del testo, porta all'inefficacia della sola delibera del luglio 2010 (e non anche alle precedenti del febbraio e maggio 2005).
Le critiche delle minoranze
Come immaginabile la serata è stata lunga ma alla fine non ricca di sorprese. Malgrado gli interventi dei rappresentanti delle minoranze infatti la delibera è stata approvata intorno alle 23.30 con i voti di 18 consiglieri favorevoli (maggioranza più Bruno Magatti di Civitas) e 4 contrari (lista Rapinese Sindaco). Sono invece usciti dall'aula per protesta i rappresentanti di Svolta Civica e Pd Maurizio Traglio, Stefano Fanetti e Gabriele Guarisco.
Estremamente contraria a questa delibera la consigliera di Rapinese sindaco Ada Mantovani che si è così espressa: "Questo è l'ennesimo fallimento per la nostra città. Avevamo due grandi progetti in questi anni, il lungolago e la Ticosa ed entrambi sono finiti come sappiamo. Stasera molti vivranno questa delibera come una liberazione ma siamo solo tornati al 2005, quando c'era stata la vendita dell'area. Nel frattempo i soldi spesi dal Comune sono stati parecchi, tra i quali i 6 milioni per la bonifica dell'area".
Le ha fatto eco il collega Alessandro Rapinese che si sofferma sulla questione dei 450mila euro: "Ma chi dice che questa cifra è congrua al danno subito dalla città e dal Comune? Aspettiamo il parere del giudice del Consiglio di Stato che arriverà tra pochi mesi. E invece no, e accettiamo l'offerta di Multi che, malgrado ha la possibilità di vincere in giudizio, continua a rincorrerci per chiudere la faccenda".
"Quanta confusione"
All'attacco soprattutto sulla forma della delibera i rappresentanti del Pd; il capogruppo Stefano Fanetti ha sottolineato: "In questo Consiglio comunale si assiste ad uno spettacolo da circo con emendamenti e delibere che compaiono e scompaiono. Mostrate insicurezza e chiedete un atto di fede ai consiglieri: ancora vi domando dov'è il contenuto della transazione".
Ribadisce il concetto anche Maurizio Traglio di Svolta Civica: "Nessun consigliere non vuole risolvere la questione Ticosa. Ma qui siamo molto confusi su come è stata presentata questa delibera. Come è possibile modificarla per la terza volta? Come è possibile che la commissione preposta a questo progetto non si è preoccupata di aver sistemato al meglio la delibera prima di portarla in Consiglio? Lì andava sgombrato il campo da equivoci con l'obiettivo di portare in Consiglio una delibera comprensibile. Questa storia non è chiara a nessuno".
Ma a stemperare gli animi l'intervento del forzista Enrico Cenetiempo: "Ho vissuto fin dall'inizio questa vicenda in Consiglio comunale, dal 1998 in poi. Il compito dei consiglieri comunali è di controllo. Il cittadino comasco si aspetta da noi una risoluzione per questo problema, senza ulteriori costi. E con questa delibera avremo un'area bonificata a disposizione, da riaprire ad area parcheggio per il momento e a disposizione per farci altro in futuro. Qui non c'entra il colore politico, è un atto solo per il bene dei cittadini comaschi".