Il caso della baby gang di Como in consiglio comunale. Maesani: "Serve prevenzione"
Il caso che ha visto 17 minorenni arrestati è approdato in Consiglio comunale a Como.
Il caso della baby gang di Como è entrato prepotentemente a Palazzo Cernezzi durante la seduta del consiglio comunale. "Una sconfitta per la città" ha definito i 17 arresti di minorenni tra i 14 e i 18 anni la consigliera di Fratelli d'Italia Patrizia Maesani che porta diversi interrogativi alla Giunta sul tema del disagio giovanile. Pronta la risposta dell'assessore ai Servizi sociali Alessandro Locatelli: "Già al lavoro un tavolo di incontro, confronto e ragionamento tra servizi sociali e politiche giovanili".
Baby gang di Como. Maesani: "Serve prevenzione"
Nei giorni scorsi le forze dell'ordine hanno chiuso con 17 arresti di minorenni un caso complesso quanto impressionante per una cittadina come Como. Giovanissimi andati persino oltre il "semplice" bullismo e approdati alle rapine, all'effrazione in case e box, minacce ed estorsioni a coetanei e all'interno di esercizi commerciali.
"Davanti a tutti questi fenomeni c'è una sola parola da scomodare: prevenzione - sottolinea la consigliera FdI Maesani - Non mi stancherò mai di ricordare un insegnamento di don Aldo Fortunato: 'Se non metti in atto tutti gli strumenti preventivi a tua disposizione puoi anche fare a meno di piangere dopo, a fattaccio avvenuto, perché le tue lacrime sono quelle di un miope irresponsabile'. Io leggo questo recente caso di cronaca come una sonora sconfitta per la città tutta, per le istituzioni, per la politica, per la scuola, per le famiglie. Nessuno può chiamarsi fuori".
Quindi porta all'assessore ai Servizi Sociali diversi quesiti. "Ci spieghi il reale motivo della mancata costituzione della Consulta dei servizi sociali. E' così inutile questo organismo che ha operato, e bene, per anni? Ci spieghi il motivo della chiusura di uno dei due centri di aggregazione giovanili di Rebbio. Ci spieghi come si comporta il Comune quando la scuola segnala la mancata frequenza alle lezioni da parte di un minore in età di obbligo scolastico. In che termini vengono allertati il Tribunale dei Minori e le forze dell'ordine. Ci spieghi e ci rassicuri sui progetti in essere nel campo della prevenzione del disagio giovanile e del consumo di sostanze stupefacenti" ha incalzato Maesani.
L'assessore Locatelli: "Aperto un tavolo di confronto sul tema"
"Stamattina si è svolto un tavolo, che ho convocato appena appresa la notizia, di incontro, confronto e ragionamento tra i servizi sociali e le politiche giovanili. Ci siamo resi conto che è necessario creare una connessione più forte tra le due realtà. Quella dei servizi sociali che agisce in modo emergenziale, quando a livello coercitivo i servizi devono seguire i ragazzi segnalati da Tribunale e quella delle politiche giovanili ed educative che dovrebbe rivitalizzare e creare un cuscinetto per questi ragazzi" ha spiegato in consiglio comunale l'assessore ai Servizi Sociali Locatelli.
"Un aspetto sorprendente e anche molto triste è che oltre ai ragazzini tra i 14 e i 16 anni sono stati segnalati ma non sono imputabili una quindicina di quelli che ritengo bambini di 12 e 13 anni. Questo è un segnale molto forte non riguarda strumentalizzazioni né la politica ma che coinvolge tutti. La responsabilità è un po' di tutti. Forse in questi anni le istituzioni, la società ha trascurato degli aspetti perché forse in quel momento non erano di emergenza ma ora sono emersi come tali e noi dobbiamo cercare di ricondurre alla serenità se non alla normalità questi ragazzi. Perché questi ragazzi ritorneranno a tempo debiti nella società nei nostri contesti e noi dobbiamo essere pronti ad accoglierli nel modo più opportuno".