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Accoglienza, la Lega replica al nuovo Prefetto: "I sindaci hanno il dovere di aiutare prima gli italiani"

La posizione del Carroccio comasco in risposta al nuovo rappresentante del Governo a Como.

Accoglienza, la Lega replica al nuovo Prefetto: "I sindaci hanno il dovere di aiutare prima gli italiani"
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Neppure ventiquattro ore dall'insediamento del nuovo Prefetto Andrea Polichetti - che ha chiesto a tutta la rete delle istituzioni di fare squadra anche sul tema dell'accoglienza - che la Lega replica proprio su questo tema e in particolare sull'accoglienza dei migranti.

Accoglienza, la Lega replica al nuovo Prefetto

"Non riteniamo opportuno l'appello ai sindaci sull'accoglienza degli immigrati - replicano i parlamentari comaschi della Lega Nicola Molteni, Erica Rivolta, Alessandra Locatelli, Eugenio Zoffili e Claudio Borghi - Il territorio comasco ha già dato in passato, a fronte dell'irresponsabilità dei governi nazionali che hanno scaricato tutto l'onere sui territori e sulle comunità. Gli amministratori locali in questo periodo, vista l'emergenza sanitaria e ancor di più dopo che il governo ha dichiarato la Lombardia zona rossa, hanno il dovere di aiutare in primo luogo i cittadini italiani. Le istituzioni non possono lasciare soli i sindaci, che sono in prima linea e devono occuparsi delle fasce più deboli della popolazione, delle categorie produttive in ginocchio, delle famiglie e delle imprese".

"Purtroppo Como e provincia hanno vissuto, in quanto terra di confine, momenti difficili con l'emergenza migranti che ha alimentato disagi e tensioni sociali oltre a problemi di criminalità e violenza, tra i quali l'uccisione di don Roberto e lo stupro al parcheggio dell'Ippocastano solo per ricordare gli ultimi episodi - prosegue il gruppo parlamentare del Carroccio - La sicurezza dev'essere una priorità, l'accoglienza non lo è. Ancor meno in questo particolare momento. Grazie al lavoro dell'ex ministro Matteo Salvini abbiamo vissuto e toccato con mano un netto miglioramento, meno sbarchi ha significato meno pressioni sui territori, più sicurezza e meno denaro nelle tasche di chi specula sul business dell'immigrazione illegale".

"I comaschi sono solidali e accoglienti per definizione - concludono - ma ora è tempo di mettere regole e limiti, non di spalancare indiscriminatamente le porte a tutti. Il modello di accoglienza e integrazione finora applicato non ha certo spiccato per efficienza e trasparenza".

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